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SYNFLEX*30 cps 275 mg

8.49

FARMACO ETICO – NAPROXENE SODICO

Esaurito

COD: 024722011 Categoria: Tag:

Descrizione

DENOMINAZIONE
SYNFLEX

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Farmaci antinfiammatori/antireumatici non steroidei, derivati dell’acido propionico.

PRINCIPI ATTIVI
Synflex 275 mg capsule rigide. Ogni capsula contiene 275 mg di naprossene sodico. Synflex 550 mg compresse rivestite. Ogni compressa rivestita contiene550 mg di naprossene sodico. Synflex 550 mg granulato per sospensione orale. Ogni bustina contiene550 mg di naprossene sodico.

ECCIPIENTI
Capsule: cellulosa microgranulare, lattosio, magnesio stearato, acquadepurata. L’opercolo e’ costituito da: gelatina, titanio diossido. Compresse rivestite: cellulosa microgranulare, povidone, talco, magnesiostearato, acqua depurata. Rivestimento: ipromellosa, macrogol 8000, titanio diossido, E110 (giallo tamonto). Granulato per sospensione orale: cellulosa microcristallina, sodio cloruro, sodio carbossimetilcellulosa, povidone, aroma agrumi, acido citrico, acido fumarico, saccarinasodica, saccarosio, amido di mais.

INDICAZIONI
Il farmaco e’ indicato nel trattamento delle manifestazioni dolorose,dovute ad affezioni muscoloscheletriche od ad interventi chirurgici edodontoiatrici. E’ inoltre indicato nella dismenorrea e nelle emicranie.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ulcera gastroduodenale ed ulcera peptica in atto. Colite ulcerosa.Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o piu’ episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento). Severa insufficienza cardiaca. A causa della possibilita’ di sensibilita’ crociata, questo farmaco e’ controindicato nei pazienti neiquali l’acido acetilsalicilico e/o altri FANS inducano manifestazioniallergiche, quali asma, orticaria, rinite, reazioni anafilattiche o anafilattoidi e abbiano causato polipi nasali. L’uso del prodotto e’ controindicato nei bambini di eta’ inferiore ai 2 anni, in quanto non e’stata stabilita la sicurezza del prodotto in questa fascia di eta’. Gravidanza e allattamento. Insufficienza renale (clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min).

POSOLOGIA
Adulti. 550 mg all’inizio; in seguito 275 mg ogni 6-8 ore oppure 550 mg ogni 12 ore secondo il parere del Medico. Anziani. Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dalmedico che dovra’ valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati. Insufficienza epatica: nei pazienti con funzionalita’ epaticacompromessa e’ opportuno ricorrere al monitoraggio periodico dei parametri clinici e di laboratorio, specialmente in caso di trattamento prolungato. Tali pazienti devono essere trattati con la minima dose efficace. Insufficienza renale: nei pazienti con funzionalita’ renale compromessa e’ opportuno ricorrere al monitoraggio periodico dei parametriclinici e di laboratorio, specialmente in caso di trattamento prolungato. Il trattamento cronico con questo farmaco e’ controindicato in pazienti con clearance della creatinina inferiore a 20 ml/minuto. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della piu’ bassa dose efficace per la piu’ breve durata possibile di trattamento cheoccorre per controllare i sintomi.

CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.

AVVERTENZE
L’uso di questo farmaco deve essere evitato in concomitanza di FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COX-2. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della piu’ bassa dose efficace perla piu’ breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari. Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiche’ in associazione al trattamento con iFANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso dei coxib e di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) puo’ essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p.es. infarto del miocardio o ictus). Sebbene alcuni dati suggeriscono che l’uso di naprossene (1000 mg/die) puo’ essereassociato a un piu’ basso rischio, alcuni rischi non possono essere esclusi. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosaperiferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con naprossene soltanto dopo attenta valutazione. Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (p. es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo). Anziani: i pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse aiFANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali. Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento,con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali. I pazienti con affezioni infiammatorie del tratto gastrointestinale in atto o all’anamnesi o che hanno lamentato disturbi gastrointestinali a seguito di altri farmaci antireumatici, dovrebbero effettuare il trattamento solo sotto stretto controllo medico. Negli anziani e in pazienti con storia diulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione, il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione e’ piu’ alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare iltrattamento con la piu’ bassa dose disponibile. L’uso concomitante diagenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali. Pazienti con storia di tossicita’ gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l’aspirina. Quandosi verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti cheassumono questo farmaco il trattamento deve essere sospeso. I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiche’ tali condizioni possono essere esacerbate. Particolare cautela deve essere adottata nel trattamento di pazienti con funzionalita’ cardiaca, epatica o renale fortemente ridotta. In tali pazienti e’ opportuno ricorrere al monitoraggio periodico dei parametri clinici e di laboratorio,specialmente in caso di trattamento prolungato. In particolare il trattamento cronico con questo farmaco e’ sconsigliato in pazienti con clearance della creatinina inferiore a 20 ml/minuto. I pazienti con funzionalita’ epatica compromessa devono essere trattati con la minima doseefficace. Come con gli altri FANS, si possono verificare aumenti deitest di funzionalita’ epatica, quale risultato di ipersensibilita’ piuttosto che di tossicita’ diretta. Sono state segnalate alcune reazioniepatiche gravi, inclusi ittero ed epatite, alcune delle quali con esito fatale, a seguito di somministrazione del prodotto, cosi’ come di altri FANS. Occorre cautela nei pazienti con una storia di ipertensionee/o insufficienza cardiaca poiche’, in associazione alla terapia conFANS, sono state riportate ritenzione idrica ed edema. Gravi reazionicutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono stateriportate molto raramente in associazione con l’uso dei FANS. Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a piu’ alto rischio:l’insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casientro il primo mese di trattamento. Synflex deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilita’. Come altri farmaci antinfiammatori non steroidei, il naprossene sodico va usato con cautela in pazienti con manifestazioni allergiche in atto o all’anamnesi in quanto puo’ determinare broncospasmo ed altri fenomeni allergici. Reazioni anafilattiche eanafilattoidi possono verificarsi anche in pazienti con e senza precedenti di ipersensibilita’ all’aspirina, ad altri FANS o ad altri prodotti a base di naprossene. Reazioni anafilattiche e anafilattoidi possono altresi’ verificarsi in soggetti con pregresso angioedema, broncospasmo, reattivita’ bronchiale (asma), rinite o polipi nasali. Le reazioni anafilattiche, cosi’ come le anafilattoidi, possono avere esito fatale. Si puo’ scatenare broncospasmo in pazienti con allergia o asma pregresse o in corso, o con ipersensibilita’ all’acido acetilsalicilico.Essendosi rilevate alterazioni oculari nel corso di studi sugli animali con farmaci antinfiammatori non steroidei, si raccomanda, in caso di trattamenti prolungati, di effettuare periodici controlli oftalmologici. Il farmaco puo’ diminuire l’aggregazione piastrinica e prolungareil tempo di sanguinamento. Occorre cautela nel trattamento di pazienti con disturbi dell’emostasi o in terapia con anticoagulanti. Il naprossene puo’ ridurre la febbre e l’infiammazione, riducendone l’utilita’quali sintomi per una diagnosi. L’uso di questo farmaco come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandine e della cicloossigenasi e’ sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza.

INTERAZIONI
Diuretici, ACE inibitori e antagonisti dell’angiotensina II: i FANS possono ridurre l’effetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa)la co-somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell’angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi puo’ portare ad un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono questo farmaco in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dell’angiotensina II. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l’inizio della terapiaconcomitante. E’ stata riportata una diminuzione dell’effetto natriuretico di furosemide in seguito a somministrazione contemporanea ad alcuni farmaci antiinfiammatori non steroidei. L’associazione di tali farmaci con litio porta ad una diminuzione della clearance renale e conseguente aumento della concentrazione plasmatica di quest’ultimo. Synflex, come altri farmaci antiinfiammatori non steroidei, puo’ ridurre l’effetto antipertensivo di propranololo e di altri beta-bloccanti. Probenecid, somministrato contemporaneamente a Synflex, aumenta i suoi livelli plasmatici e prolunga considerevolmente la sua emivita. L’associazione con metotressato deve essere attuata con cautela in quanto, in modelli animali, e’ stato riportato che naprossene sodico riduce la secrezione tubulare di metotressato. Si suggerisce che la terapia con naprossene sodico sia temporaneamente sospesa 48 ore prima delle prove di funzionalita’ surrenale, perche’ esso puo’ interferire con alcune proveper la determinazione degli steroidi 17-chetogeni. Analogamente questo farmaco puo’ interferire con alcune prove per l’acido-5-idrossiindolacetico urinario. Il farmaco non deve essere usato contemporaneamenteal suo acido (naprossene) o viceversa in quanto entrambi circolano nelsangue in forma anionica. In pazienti trattati con altri antinfiammatori non steroidei e con anticoagulanti di tipo cumarinico, sono statiosservati aumento del tempo di protrombina e diminuita aggregazione piastrinica. Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti deglianticoagulanti, come il warfarin. Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio diemorragia gastrointestinale. Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale. A causa dell’elevato legamedel Synflex con le proteine plasmatiche, i pazienti che ricevono contemporaneamente idantoinici o sulfamidici, sulfoniluree, anticoagulanticumarinici, barbiturici, altri FANS e acido acetilsalicilico devono essere controllati al fine di escludere effetti da sovradosaggio. Il naprossene sodico puo’ essere impiegato contemporaneamente a sali d’oro e/o corticosteroidi. Acido Acetilsalicilico: i dati di farmacodinamicaclinica evidenziano che l’uso concomitante di naprossene per piu’ di un giorno consecutivo puo’ inibire l’effetto dell’acido acetilsalicilico a basse dosi sull’attivita’ piastrinica e questa inibizione puo’ persistere per alcuni giorni dopo l’interruzione del trattamento con naprossene. La rilevanza clinica di questa interazione non e’ nota. Si sconsiglia l’uso contemporaneamente ad acido acetilsalicilico o ad altriFANS. Evitare l’assunzione di alcool. Il naprossene sodico puo’ diminuire l’efficacia dei dispositivi intrauterini. E’ sconsigliato l’uso degli antiinfiammatori non steroidei contemporaneamente a farmaci chinolonici.

EFFETTI INDESIDERATI
Alterazioni del sangue e del sistema linfatico: si sono verificati casi sporadici di alterazioni quali trombocitopenia, granulocitopenia, leucopenia, eosinofilia, anemia aplastica o emolitica. Alterazioni del sistema immunitario: reazioni di tipo anafilattico o anafilattoidi, anche gravi, sono state osservate in pazienti con o senza una precedenteesposizione a farmaci appartenenti alla classe degli antiinfiammatorinon steroidei, fra cui anche il Synflex. Alterazioni del metabolismo edella nutrizione: iperkaliemia. Disturbi psichiatrici: sogni anomali,depressione, insonnia. Alterazioni del sistema nervoso: capogiro, disorientamento, convulsioni, cefalea, sonnolenza, neurite ottica retrobulbare, disfunzioni cognitive, difficolta’ di concentrazione, meningiteasettica. Disturbi oculari: papillite, papilloedema, turbe della vista, opacita’ corneale. Alterazione dell’apparato uditivo: turbe dell’udito, ronzii auricolari, tinnito, vertigine. Alterazioni cardiache: palpitazioni, tachicardia, insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione, vasculite. Edema, ipertensione e insufficienza cardiaca sono stateriportate in associazione al trattamento con FANS. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di alcuni FANS (specialmentead alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) puo’ essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p. es. infarto del miocardio o ictus). Alterazioni dell’apparato respiratorio, del torace e del mediastino: dispnea, asma, polmonite eosinofila, edema polmonare, edema della laringe, broncospasmo. Alterazioni dell’apparato gastrointestinale: gli eventi avversi piu’ comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, inparticolare negli anziani. Dopo somministrazione di Synflex sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale ed epigastrico, pirosi gastrica, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn, esofagite e pancreatite. Meno frequentemente sono state osservate gastriti. Alterazioni del sistema epatobiliare: ittero, epatite (alcuni casi sono stati fatali). Alterazione della cute e del tessuto sottocutaneo: eruzioni cutanee, prurito, ecchimosi, orticaria, angioedema, eritema multiforme, eritema nodoso, eritema fisso da medicamenti, lichen planus, porpora, reazioni bollose includenti sindrome di Stevens-Johnsone necrolisi tossica epidermica (molto raramente), reazioni di fotosensibilita’, alopecia. Alterazioni dell’apparato muscoloscheletrico e tessuto connettivo: mialgia, debolezza muscolare. Alterazioni renali e delle vie urinarie: ematuria, riduzione della funzionalita’ renale, nefrite interstiziale, sindrome nefrosica, insufficienza renale, necrosi papillare renale. Disordini del sistema riproduttivo e della mammella:infertilita’ femminile. Disordini generali e alterazione del sito di somministrazione: edema, sete eccessiva, febbre e brividi, malessere. Indagini diagnostiche: alterazione del test di funzionalita’ epatica, ipercreatinemia. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e’ importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni- reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
L’uso di questo farmaco, come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandine e delle cicloossigenasi e’ sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza. La somministrazione diquesto farmaco dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemidi fertilita’ o che sono sottoposte a indagini sulla fertilita’. Il prodotto e’ controindicato durante la gravidanza e l’allattamento. L’inibizione della sintesi di prostaglandine puo’ interessare negativamentela gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesidelle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1%, fino a circa l’1,5%. E’ stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e ladurata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitoridella sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita’ embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quellacardiovascolare, e’ stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodoorganogenetico. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita’ cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso eipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo’ progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, allafine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puo’ occorrere anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo oprolungamento del travaglio. L’uso del farmaco in prossimita’ del parto determina il ritardo del parto stesso; inoltre il farmaco puo’ provocare, se somministrato in tale periodo, alterazioni alla emodinamica del piccolo circolo del nascituro, con gravi conseguenze per la respirazione.

Informazioni aggiuntive

Forma

CAPSULE RIGIDE

Ditta produttrice

RECORDATI SPA

Codice ditta produttrice

5778

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