Descrizione
DENOMINAZIONE
TISANA KELEMATA polvere
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Lassativi di contatto.
PRINCIPI ATTIVI
100 g contengono: senna foglie 51,28 g.
ECCIPIENTI
Gramigna, guaiaco, issopo, parietaria, menta piperita, salsapariglia,anice stellato e melissa.
INDICAZIONI
Trattamento di breve durata della stitichezza occasionale.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. I lassativi sono controindicati nei soggetti con dolore addominaleacuto o di origine sconosciuta, nausea o vomito, ostruzione o stenosiintestinale, sanguinamento rettale di origine sconosciuta, grave stato di disidratazione. Generalmente controindicato durante la gravidanzae l’allattamento. Controindicato nei bambini di eta’ inferiore a 10 anni.
POSOLOGIA
La dose corretta e’ quella minima sufficiente a produrre una facile evacuazione di feci molli. E’ consigliabile usare inizialmente le dosi minime previste. Quando necessario, la dose puo’ essere aumentata, ma senza mai superare quella massima indicata. Assumere preferibilmente lasera. I lassativi devono essere usati il meno frequentemente possibile e per non piu’ di sette giorni. L’uso per periodi di tempo maggioririchiede la prescrizione del medico dopo adeguata valutazione del singolo caso. Ingerire insieme ad una adeguata quantita’ di acqua. Una dieta ricca di liquidi favorisce l’effetto del medicinale. Prendere la tisana preparata secondo le modalita’ sotto indicate: mettere in una tazza da te’ 1-2 cucchiaini del prodotto; versare sopra acqua bollente elasciare in infusione per 10-15 minuti, quindi colare. Non superare ledosi consigliate.
CONSERVAZIONE
Conservare il prodotto al di sotto dei 30 gradi C.
AVVERTENZE
L’abuso di lassativi puo’ causare diarrea persistente con conseguenteperdita di acqua, sali minerali e altri fattori nutritivi essenziali.Nei casi piu’ gravi e’ possibile l’insorgenza di disidratazione o ipopotassiemia la quale puo’ determinare disfunzioni cardiache o neuromuscolari, specialmente in caso di contemporaneo trattamento con glicosidicardiaci, diuretici o corticosteroidi. L’abuso di lassativi, specialmente quelli di contatto puo’ causare dipendenza (e, quindi, possibilenecessita’ di aumentare progressivamente il dosaggio), stitichezza cronica e perdita delle normali funzioni intestinali (atonia intestinale). Nei bambini al di sotto dei 12 anni il medicinale puo’ essere usatosolo dopo aver consultato il medico. Il trattamento della stitichezzacronica o ricorrente richiede sempre l’intervento del medico per la diagnosi, la prescrizione dei farmaci e la sorveglianza nel corso dellaterapia. Consultare il medico quando la necessita’ del lassativo deriva da un improvviso cambiamento delle precedenti abitudini intestinali(frequenza e caratteristiche delle evacuazioni) che duri da piu’ di due settimane o quando l’uso del lassativo non riesce a produrre effetti. E’ inoltre opportuno che i soggetti anziani o in non buone condizioni di salute consultino il medico prima di usare il medicinale.
INTERAZIONI
I lassativi possono ridurre il tempo di permanenza nell’intestino, e,quindi, l’assorbimento, di altri farmaci somministrati contemporaneamente per via orale. Evitare, quindi di ingerire contemporaneamente lassativi ed altri farmaci: dopo avere preso un medicinale lasciare trascorrere un intervallo di almeno due ore prima di prendere il lassativo.Il latte o gli antiacidi possono modificare l’effetto del medicinale;lasciare trascorrere un intervallo di almeno un ora prima di prendereil lassativo.
EFFETTI INDESIDERATI
Occasionalmente: dolori crampiformi isolati o coliche addominali, piu’frequenti nei casi di stitichezza grave. Con l’uso del prodotto, le urine talvolta si colorano leggermente in giallo-bruno o rosso. Tale colorazione e’ semplicemente dovuta alla presenza nelle urine di componenti della senna e non e’ clinicamente significativa.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Non esistono studi adeguati e ben controllati sull’uso del medicinalein gravidanza o nell’allattamento. Pertanto il medicinale deve essereusato solo in caso di necessita’, sotto il diretto controllo del medico, dopo aver valutato il beneficio atteso per la madre in rapporto alpossibile rischio per il feto o per il lattante.